"Abbiamo comunicato ai nostri
dipendenti, a scadenza di contratto, che diventeranno lavoratori
a tempo indeterminato perché siamo cresciuti anche grazie a
loro. Da 11, siamo diventati 22 'noi', raddoppiando la nostra
forza in due anni di attività". E' quanto ha annunciato Marco
Brozzi, presidente della cooperativa Ceramiche Noi di Città di
Castello, nel corso di un convegno che si è svolto in Comune.
Il convegno è stato organizzato dalla stessa cooperativa
(eccellenza artigianale del made in Italy specializzata nelle
ceramiche da tavola) e Gruppo DigiTouch (Cloud Marketing Company
quotata sul mercato Aim Italia). Centrale è stata nel dibattito,
la prospettiva di rilancio aziendale attraverso lo strumento dei
"workers buyout". Quello che permette ai dipendenti di
"riprendersi" un'azienda in crisi e che per Ceramiche Noi è
stato motivo di rilancio.
Ha aperto l'evento il neo sindaco di Città di Castello Luca
Secondi, alla sua prima apparizione nella sala consiliare. "La
stabilizzazione dei dipendenti, annunciata questa mattina - ha
detto - è stato un messaggio bellissimo. Ha offerto alla città
un segnale forte, chi scommette nel futuro con capacità e
competenza poi i risultati li ottiene". Ceramiche Noi è nata
dopo che agli operai di Ceramisia di Città di Castello era stata
comunicata la delocalizzazione in Armenia ad agosto 2019. Dopo i
primi attimi di sconforto, i lavoratori si sono uniti in
cooperativa investendo 180 mila euro. Undici artigiani che in
pochi mesi sono riusciti a rimettere in moto il business,
riconquistando alcuni dei precedenti clienti e conquistandone
nuovi sul mercato. Oggi è una realtà in crescita che offre
lavoro a 22 dipendenti con un bacino clienti esteso su quattro
continenti.
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