L'Assemblea legislativa ha preso
atto, nella seduta di martedì 26, della Relazione del Garante
regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o
limitative della libertà personale, Stefano Anastasia,
sull'attività svolta nel 2020, nella quale si sottolinea come lo
scorso anno, in piena pandemia da Covid, sia stato "un anno
molto particolare per il sistema penitenziario, essendosi
determinati comunque notevoli aspetti positivi nel sistema
carcerario poiché c'è stata una netta riduzione del
sovraffollamento grazie alle misure normative e giurisdizionali
applicate per contenere le presenze in carcere. Grazie a queste
misure, infatti, rispetto agli anni precedenti si è registrata
una notevole riduzione delle presenze, fino quasi
all'annullamento del sovraffollamento, tenuto conto che, secondo
gli ultimi dati forniti dal Ministero della Giustizia, al 30
giugno 2021 vi era la presenza negli istituti penitenziari umbri
di 1.337 detenuti a fronte di 1.330 posti. Dunque solo sette
detenuti in più rispetto alla capienza del sistema penitenziario
dell'intera regione.
L'istituto penitenziario di Terni continua ad avere un certo
margine di sovraffollamento tenuto conto che, sempre in
considerazione dei dati al 30 giugno 2021, si registra la
presenza di 483 detenuti a fronte dei 415 posti disponibili. E'
comunque innegabile - sottolinea il Garante - che, anche nella
fase della massima diffusione del virus, i servizi sanitari
regionali abbiano lavorato adeguatamente e sia stata
efficacemente scongiurata la diffusione dei focolai che pur si
sono sviluppati, soprattutto a Terni e, in un solo caso, a
Orvieto e a Perugia".
Critiche sulla scelta del ministero della Giustizia di
"costruire un nuovo padiglione all'interno dell'Istituto
penitenziario di Perugia, con incremento di circa 200 posti
rispetto alla capacità detentiva dell'Istituto perugino,
padiglione ove saranno accolti tutti i detenuti trasferiti da
altri ambiti territoriali".
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