Raffaello e
Signorelli che si ritrovano "vis a vis" e simbolicamente nella
stessa stanza: nella realtà storica non si sono mai incontrati
ma da sabato 30 ottobre, lo faranno grazie a due opere che hanno
suscitato l'idea iniziale della mostra "Raffaello giovane a
Città di Castello e il suo sguardo". Si tratta dello Stendardo
della santissima Trinità di Raffaello e il Martirio di San
Sebastiano del Signorelli.
Cuore dell'esposizione, nella pinacoteca comunale tifernate e
che rimarrà aperta fino al 9 gennaio 2022, è quindi questo
"dialogo" tra le due opere d'arte. Con il Gonfalone a due facce
della Santissima Trinità di Raffaello, unica opera mobile del
maestro rimasta in Umbria, conservata anche questa nella
pinacoteca e considerata dalla critica uno dei suoi primi
dipinti.
Le altre sue opere in mostra, quelle della maturazione
dell'urbinate, tornano a Città di Castello per la prima volta in
questa occasione e alcune sottoposte a restauro. Centro umbro -
è stato sottolineato durante l'anteprima per la stampa - "dove
Raffaello ha lasciato le sue prime opere e dove è diventato il
maestro che tutti conoscono".
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