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Alessandrini (Lega), vignetta su donne è offensiva

Alessandrini (Lega), vignetta su donne è offensiva

"Evidente il doppiopesismo della sinistra"

TERNI, 02 novembre 2021, 12:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Di cattivo gusto e offensiva per le donne. L'intento goliardico non giustifica l'utilizzo di un linguaggio sessista": la senatrice della Lega Valeria Alessandrini critica la vignetta pubblicata sul suo profilo Facebook, e poi rimossa, dal sindaco di Guardea e presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, Pd, nella quale sono rappresentate due giovani donne e un dialogo a sfondo sessuale. "Un rappresentante delle istituzioni non può permettersi simili uscite, mi auguro ne abbia compreso la gravità" aggiunge la parlamentare.
    "Se questo post fosse stato pubblicato da un sindaco della Lega, sarebbe scoppiato il finimondo a Terni e in tutto il Paese - afferma ancora la senatrice Alessandrini - invece anche in questa circostanza appare più che evidente il doppiopesismo della sinistra, fin troppo risoluta nel condannare un'ordinanza contro la prostituzione ritenuta necessaria anche dai cittadini, ma stranamente assente nel giudicare un episodio che rispolvera luoghi comuni sulle donne, offensivi e vecchi di secoli. Dove sono le prese di posizione degli esponenti del Pd che si ergono a paladini dei diritti femminili? Dove sono le condanne delle donne della Cgil o le proteste delle associazioni? Dove sono gli eletti grillini, i civici della sinistra locale, gli intellettuali di turno? Dove sono i post Facebook bellicosi di Scanzi e quelli indignati della Boldrini? Per ora tutto tace. Mi auguro - conclude l'esponente della Lega - che la volontà di condannare episodi che ledono la figura della donna prevalga sull'appartenenza politica".

Prisco (FdI), pessimo gusto vignetta pubblicata da Lattanzi

"E' questa idea che esponente umbro del Pd ha delle donne?"

"E' davvero di pessimo gusto la vignetta che ritrae due giovani donne e un dialogo a sfondo sessuale postata sui social dal presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi. Ci domandiamo se è questa l'idea che l'esponente del Pd ha delle donne": a dirlo è l'on. Emanuele Prisco, Fratelli d'Italia. "Dal presidente Lattanzi - afferma il parlamentare in una nota - abbiamo ascoltato le presunte motivazioni che lo hanno portato a postare questa vignetta ma ancora non abbiamo sentito le sue scuse. Nulla giustifica questo linguaggio sessista e per questa ragione chiediamo una presa di posizione dai vertici del suo partito... o sarà il solito 'compagno che sbaglia'?".

Pd Terni, vignetta su donne inopportuna ma ingenua

Partito Lattanzi, servono comportamenti più sobri e consapevoli

"Sebbene sia evidente la differenza formale tra il pubblicare da una pagina istituzionale o da quella personale, resta un contenuto non opportuno e dal sapore sessista, anche se fatto con ingenuità": così il Partito democratico di Terni commenta la vicenda del post con allusioni sessuali pubblicato sulla propria pagina Facebook dal presidente della Provincia di Terni e sindaco di Guardea, Giampiero Lattanzi. Per il Partito democratico - al quale lo stesso Lattanzi è iscritto - "bene hanno fatto" alcune esponenti di FdI "a far notare che il contenuto del suo post era offensivo" e "bene ha fatto lui a toglierlo poco dopo averlo pubblicato". "Dal suo successivo post - continua il Pd - si capisce quanto non avesse idea che il contenuto fosse più pecoreccio che spiritoso". Pur "certi" della non volontà di Lattanzi di offendere, i democrati auspicano "non solo che sia un episodio che non si ripeterà più, ma anche che si trasformi in occasione per tutti coloro che ricoprono incarichi istituzionali o politici per imparare a tenere comportamenti social più sobri e ad essere più consapevoli". Tornando sulla polemica dell'ordinanza anti-prostituzione firmata dal sindaco Leonardo Latini, il Pd chiede infine "simile coerenza alle donne di Fratelli d'Italia che hanno espresso indignazione, invitandole prima a riflettere sulla differenza tra un post su una pagina social privata e un'ordinanza pubblica, e poi a chiedere con forza al sindaco, della cui maggioranza cittadina fanno parte, di ritirare immediatamente l'ordinanza" stessa, "chiedendo scusa ai ternani, ma soprattutto alle ternane".

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