I funzionari Adm (Agenzia delle
Accise, Dogane e Monopoli) di Perugia hanno scoperto una maxi
evasione Iva per oltre 7 milioni di euro a opera di una società
romana fornitrice di ingenti quantitativi di carburante
destinato anche in Umbria.
L'azienda agiva quale cartiera ovvero soggetto giuridico
interposto tra fornitori comunitari (Repubblica Ceca) e società
italiane (clienti), attuando una serie di comportamenti
illeciti.
Durante i controlli i funzionari Adm di Perugia - secondo quanto
riferito - hanno accertato che la società romana non faceva
versamenti dal 2014 e non presentava dichiarazioni dal 2017.
Grazie alle verifiche incrociate, sono inoltre riusciti a
ricostruire il "modus operandi" della società, gestita da un
uomo di 68 anni originario di Treviso e residente nella
provincia di Teramo, subentrato nel 2018 a una donna originaria
della Svizzera.
Lunga la lista degli illeciti amministrativi: dichiarazioni
Iva infedeli, emissione di fatture per operazioni
soggettivamente inesistenti, false dichiarazioni di intenti (con
cui si dichiarava falsamente lo status di esportatore abituale
al fine di non anticipare l'Iva ai fornitori) e omesse
dichiarazioni Iva. Si stima che il commercio di carburante abbia
riguardato forniture per oltre 21 milioni di litri di benzina e
gasolio. Al responsabile dell'azienda romana, oltre ai 7,1
milioni di euro di Iva elusa, vengono contestate sanzioni che
vanno da un minimo di 12,6 milioni a un massimo di 25,2 milioni
di euro.
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