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Papa Francesco incontra i poveri ad Assisi: 'Restituire dignità creando lavoro'

giornata poveri

Papa Francesco incontra i poveri ad Assisi: 'Restituire dignità creando lavoro'

Ha incontrato circa 500 poveri provenienti da ogni parte d'Europa

ASSISI (PERUGIA), 12 novembre 2021, 08:16

Redazione ANSA

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Papa Francesco incontra i poveri nella basilica di Santa Maria degli Angeli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Papa Francesco incontra i poveri nella basilica di Santa Maria degli Angeli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Papa Francesco incontra i poveri nella basilica di Santa Maria degli Angeli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Papa Francesco è tornato ad Assisi per incontrare circa 500 poveri provenienti da ogni parte d'Europa nella Giornata mondiale loro dedicata. Per il Pontefice è la quinta volta nella città del Poverello. Prima di recarsi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli dove lo attendono fedeli e autorità, si è recato in visita alle Clarisse del monastero di Santa Chiara.

Il Papa ha chiesto che "ai poveri sia restituita la parola, perché per troppo tempo le loro richieste sono rimaste inascoltate. È tempo che si aprano gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza in cui tante famiglie vivono. È tempo di rimboccarsi le maniche per restituire dignità creando posti di lavoro". Così il Pontefice nel discorso nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.

"Spesso la presenza dei poveri è vista con fastidio e sopportata - ha detto il Papa - a volte si sente dire che i responsabili della povertà sono i poveri! Un insulto in più. Pur di non compiere un serio esame di coscienza sui propri atti, sull'ingiustizia di alcune leggi e provvedimenti economici, un esame di coscienza sull'ipocrisia di chi vuole arricchirsi a dismisura, si getta la colpa sulle spalle dei più deboli". 

"Ecco l'espressione più evangelica che siamo chiamati a fare nostra: l'accoglienza". Lo ha detto Papa Francesco sottolineando che "accogliere significa aprire la porta, la porta della casa e la porta del cuore, e permettere a chi bussa di entrare. E che possa sentirsi a suo agio, non in soggezione, no. A suo agio, libero. Dove c'è un vero senso di fraternità, lì si vive anche l'esperienza sincera dell'accoglienza. Dove invece c'è la paura dell'altro, il disprezzo della sua vita, allora nasce il rifiuto. O peggio, l'indifferenza, quel guardare da un'altra parte". "L'accoglienza - ha proseguito il Pontefice nel discorso nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi - genera il senso di comunità; il rifiuto al contrario chiude nel proprio egoismo. Madre Teresa, che aveva fatto della sua vita un servizio all'accoglienza, amava dire: 'Qual è l'accoglienza migliore? Il sorriso'. Condividere un sorriso con chi è nel bisogno fa bene a tutt'e due, a me e all'altro. Il sorriso come espressione di simpatia, di tenerezza".

"Mai venga a mancare la libertà e il pane": questa la preghiera di Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. "O Dio, Padre degli orfani e delle vedove, rifugio agli stranieri, giustizia degli oppressi, sostieni la speranza del povero che confida nel tuo amore, perché mai venga a mancare la libertà e il pane - ha detto il Papa nella preghiera - che Tu provvedi, e tutti impariamo a donare".

"È tempo che si torni a scandalizzarsi davanti alla realtà di bambini affamati, ridotti in schiavitù, sballottati dalle acque in preda al naufragio, vittime innocenti di ogni sorta di violenza. È tempo che cessino le violenze sulle donne e queste siano rispettate e non trattate come merce di scambio. È tempo che si spezzi il cerchio dell'indifferenza per ritornare a scoprire la bellezza dell'incontro e del dialogo. E' tempo dell'incontro: se non torniamo ad incontrarci andremo incontro ad una fine molto triste". Così Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi nell'incontro per la Giornata mondiale dei poveri.

Il Papa, nella basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, ha ascoltato alcune testimonianze di povertà o di volontariato accanto agli ultimi. Ad aprire gli interventi è stata una giovane coppia di Parigi che, con la loro bambina di 4 mesi, ha raccontato al Papa la sua esperienza di volontariato nelle 'banlieue', accanto ai più poveri. Poi un ex detenuto di Toledo, in Spagna, che dopo un passato di violenze ha trovato l'aiuto di un sacerdote ed è uscito dalla spirale in cui era caduto. Piange davanti al Papa che lo saluta alla fine con un sorriso. Poi Sebastian dalla Polonia che racconta il suo passato di droga e del successivo riscatto grazie all'incontro con i volontari.

Dopo l'incontro Papa Francesco ha lasciato la Basilica di Santa Maria degli Angeli. Lo ha fatto a bordo di una Fiat 500L. Non sembra però che tornerà subito in Vaticano come da programma ufficiale. Non è infatti escluso che il Pontefice possa raggiungere una struttura religiosa della zona per il pranzo.

Papa a Santa Maria degli Angeli per la Giornata dei poveri - Il pontefice ha percorso a piedi la piazza antistante la grande chiesa, soffermandosi con alcuni dei fedeli in attesa ma anche davanti a un cartello con scritto "Ben tornato". Diversi anche i giovani lungo le transenne. Tutti indossano le mascherine. Papa Francesco ha donato ad alcuni dei rosari.

Il Vescovo di Assisi accoglie Papa Francesco davanti alla Basilica - E' stato il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino ad accogliere Papa Francesco davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli dove incontrerà 500 poveri provenienti da ogni parte d'Europa. Con lui il presidente della Conferenza episcopale umbra monsignor Renato Boccardo. Sul sagrato anche il prefetto di Perugia Armando Gradone e la sindaca di Assisi Stefania Proietti. Diverse grida di "evviva il Papa" si sono levate dai fedeli davanti alla Basilica.

Papa riceve da fedeli mantello e bastone del pellegrino - Papa Francesco, dopo essere stato accolto dalle autorità, ha salutato alcuni poveri in rappresentanza dei cinquecento che lo attendono nella basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi; gli stessi hanno consegnano simbolicamente al Pontefice il mantello e il bastone del pellegrino. Il saluto è stato letto da un giovane immigrato eritreo.

    

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