È una manovra "sbagliata" secondo
i sindacati quella predisposta dal governo Draghi, una manovra
che non dà risposte sufficienti per contrastare le
diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese.
Cambiarla è l'obiettivo di Cgil, Cisl e Uil che, anche in
provincia di Perugia, hanno avviato una mobilitazione su tutto
il territorio con un fitto calendario di assemblee e
volantinaggi, che proseguirà fino alla manifestazione regionale
di Terni del prossimo 27 novembre.
"La legge di bilancio e le riforme devono mettere al centro il
lavoro e i diritti, in particolare dei giovani e delle donne -
spiegano in una nota Filippo Ciavaglia (Cgil), Gianluca Giorgi
(Cisl) e Claudio Bendini (Uil) - questo è quello che stiamo
chiedendo al governo. E se è importante che si è aperto un
percorso di confronto, questo non vuol dire certezza di
risultati. Per cui la mobilitazione prosegue".
Sulle pensioni Cgil, Cisl e Uil - spiegano gli stessi sindacati
- dicono no a quota 102 e propongono la possibilità di andare in
pensione da 62 anni di età o con 41 anni di contributi senza
limiti di età. Ritengono inoltre che vada migliorata l'Opzione
donna e rafforzato l'Ape sociale. Sul fronte del fisco, per i
sindacati è prioritario garantire le risorse da destinare alla
riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati. Vanno
contrastati lavoro nero, evasione ed elusione fiscale e superato
il meccanismo degli incentivi a pioggia. Sul tema del lavoro
servono investimenti per creare buona occupazione,
ammortizzatori sociali universali e politiche attive. Vengono
ritenuti "obiettivi prioritari", fra gli altri, il ontrasto
della precarietà e il rilancio del potere d'acquisto di salari e
pensioni.
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