Ha fatto tappa in piazza IV
Novembre, nel centro di Perugia, la campagna educativa
itinerante "Una vita da social", realizzata dalla polizia di
Stato nell'ambito delle iniziative di sensibilizzazione e
prevenzione dei rischi e pericoli della rete per i minori, in
collaborazione con il ministero dell'Istruzione.
A visitare il mezzo dedicato all'iniziativa sono stati il
prefetto Armando Gradone e il questore Giuseppe Bellassai,
insieme all'assessore Luca Merli. Ad accoglierli la dirigente
del Compartimento della polizia Postale dell'Umbria Michela
Sambuchi.
Obiettivo di "Una vita da social" è di prevenire episodi di
violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso
un'opera di responsabilizzazione in merito all'uso della
"parola". Oltre che a Perugia la campagna sarà anche a Norcia e
Spello.
"I genitori - ha detto Gradone - fanno sempre più fatica a
guidare i figli nell'uso corretto dei social e quindi si pone un
problema di crescita di consapevolezza. All'età dei ragazzi
adolescenti ai quali si si rivolge l'iniziativa la percezione
del pericolo non è ancora presente e non può esserlo. C'è però
anche un problema che riguarda la crescita degli adulti dei
pericoli che si annidano nella rete".
Il questore ha quindi sottolineato che "diventano sempre di
più i reati collegati a un uso distorto della Rete". "Mi pare -
ha aggiunto - ci sia un problema di educazione all'utilizzo di
un mondo quale quello del web del quale sicuramente non possiamo
più fare a meno ma che presente rischi sotto gli occhi di tutti.
Soprattutto per i ragazzi e i più giovani. La Polizia di Stato è
impegnata in un'opera di educazione complessiva dei giovani
studenti e mi auguro insieme a tutti gli altri enti che si
occupano della formazione culturale delle giovani generazioni di
mettere insieme progetti rivolti a studenti di qualsiasi età che
ci consentano di andare presso le scuole e raccontare quello che
è necessario per far comprendere meglio certe problematiche.
Come anche il bullismo che - ha concluso Bellassai - non è
sempre e solo quello sul web".
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