Sarà sciopero generale
dei metalmeccanici dell'Umbria venerdì 10 dicembre, per otto ore
o l'intero turno di lavoro. A proclamarlo è la Fiom Cgil che
oggi ha lanciato la giornata di mobilitazione in un'assemblea
congiunta delle due province, Perugia e Terni, che si è svolta a
Spoleto. Con la partecipazione di circa 130 delegati dalle
fabbriche di tutti i territori della regione.
Simone Pampanelli e Alessandro Rampiconi, segretari generali
della Cgil di Perugia e Terni, hanno spiegato che "prima di
tutto" c'è la richiesta di cambiare la manovra del governo
Draghi, considerata "inaccettabile" e "profondamente ingiusta"
per le scelte che si stanno facendo in materia fiscale, con il
taglio dell'Irpef che penalizza i redditi bassi a vantaggio
delle fasce medio-alte, e con una "non riforma" delle pensioni,
che porta ad un sostanziale ritorno alla legge Fornero. Poi c'è
- si legge in una nota sindacale - il "grande tema" del lavoro e
delle politiche industriali, "particolarmente sentito" in
Umbria, dove "è evidente", secondo la Fiom, l'assenza del
Governo nazionale e della Regione rispetto a "passaggi
fondamentali" per l'industria regionale, "a partire dalla
vendita di Ast, sulla quale non si è nemmeno aperto un dossier,
per arrivare al futuro di settori strategici come aerospazio e
automotive".
"Il momento che sta attraversando il nostro Paese è molto
complesso - ha detto Michele De Palma, segretario nazionale
della Fiom Cgil - e lo è in particolare per quanto riguarda i
lavoratori dell'industria. Sono a rischio assi strategici
dell'industria del nostro Paese, dalla siderurgia,
all'elettrodomestico, all'automotive. Noi riteniamo che le
risorse del Pnrr debbano servire a fare lavoro di qualità e a
redistribuire lavoro e salario tra le persone".
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