In occasione della
Giornata mondiale dell'Aids, il direttore della struttura
complessa aziendale di chirurgia plastica e ricostruttiva della
Usl Umbria 1, Marino Cordellini, ricorda che l'ospedale di
Umbertide è centro nazionale per gli interventi di chirurgia
plastica ricostruttiva per il trattamento degli effetti
collaterali dei farmaci antiretrovirali ai quali si devono
sottoporre i malati affetti da Hiv.
I principali farmaci antiretrovirali, che permettono oggi di
sopravvivere all'infezione - spiega una nota della Usl Umbria 1
- determinano gravissime alterazioni di diversi tessuti del
corpo umano, come muscoli e sottocute provocando due fenomeni.
Il primo è l'accumulo, a livello della parete posteriore del
collo e del dorso (ma anche in altri distretti), di enormi
quantità di tessuto fibro-adiposo, che impediscono i movimenti e
provocano alterazioni morfologiche del profilo del corpo. Il
secondo riguarda una marcata atrofia di tutto il tessuto
muscolare e dei tessuti fibro-adiposi per cui gli arti diventano
ipotrofici con il plesso venoso superficializzato. Soprattutto
il viso appare profondamente scavato, con guance infossate e
pelle tesa. Presso le strutture ospedaliere della Usl Umbria 1,
questi pazienti, oltre che essere sottoposti, spesso con
tecnologie ultrasoniche, ad asportazione delle zone di accumulo,
nei casi di atrofie, vanno incontro a complessi interventi di
trasferimento di tessuti da una zona e l'altra del loro corpo,
per ripristinare la loro normale morfologia, con l'unico fine di
non essere discriminati come affetti da Aids e di avere un
generale profondo miglioramento della loro qualità di vita. Il
dottor Marino Cordellini, direttore della struttura complessa di
chirurgia ricostruttiva della Usl Umbria 1, ringrazia in
particolar modo tutto il personale, medico e non solo, "che, con
grande dedizione, si occupa ogni giorno di questi pazienti, in
un contesto sanitario e assistenziale estremamente delicato".
Negli ultimi sei anni sono stati circa 850 i pazienti operati,
di cui il 98 per cento proveniente da fuori regione, grazie alla
rete costruita con tutti i centri italiani di malattie
infettive.
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