Ancora un episodio di violenza nel
carcere di Terni, dove nel pomeriggio di domenica due detenuti
in rivolta hanno distrutto e dato fuoco alla loro cella.
L'episodio è accaduto nella sezione detentiva di media
sicurezza. Secondo quanto riferisce il Sappe (Sindacato autonomo
polizia penitenziaria) e confermato da fonti penitenziarie, i
due - uno italiano e l'altro tunisino - dopo aver danneggiato il
locale in cui erano rinchiusi, usando il termosifone come ariete
hanno cercato di aprirlo, lanciando alcune bombolette del gas
incendiate ed avvolte nella carta nel corridoio della sezione e
dando fuoco anche al materasso e ad alcune magliette.
La situazione - precisa Fabrizio Bonino, segretario nazionale
per l'Umbria del Sappe - "è stata gestita al meglio dal
personale in servizio, in particolare dell'ispettore di polizia
penitenziaria addetto alla sorveglianza generale, e da alcuni
altri agenti che, seppur smontati dal turno e liberi in caserma,
sono immeditamente accorsi per dare manforte ai colleghi in
servizio". "Questo - continua Bonino - è quello che debbono
affrontare nella vita quotidiana i poliziotti penitenziari di
servizio a Sabbione. E' inaccettabile. Cosa si aspetta a
trasferire questi personaggi, uno dei quali già nei giorni
scorsi aveva distrutto un'altra cella e sputato ad una
infermiera?".
Domani è attesa nella struttura la visita, già programmata da
tempo, del dirigente del dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria, Bernardo Petralia. Da diverse settimane nel
carcere ternano si verificano episodi di cronaca come risse,
colluttazioni, atti di autolesionismo e aggressioni contro i
poliziotti penitenziari.
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