"Ci uniamo all'appello promosso da 2 mila cittadini umbri, fatto proprio e rilanciato anche da 50 intellettuali e storici italiani, tra cui spiccano le firme di Luciano Canfora, Piero Bevilacqua, Filippo Focardi, Paolo Pezzino, Maurizio Viroli e Tomaso Montanari, che hanno deciso di spendersi personalmente a difesa dell'Isuc e contro la prossima chiusura dell'Istituto a seguito del mancato rinnovo dei contratti dei ricercatori precari": è quanto afferma la capogruppo regionale del Partito democratico Simona Meloni.
"Così come viene sottolineato bene nell'appello condiviso -
spiega l'esponente del Pd - la prospettata chiusura dell'Isuc,
nato nel 1974 al fine di 'raccogliere documenti' e 'promuovere
ricerche' utili a 'diffondere la conoscenza' della storia
dell'Umbria in età contemporanea, rappresenterebbe una cesura
insanabile nel faticoso cammino compiuto per elaborare una
consapevolezza storica collettiva in grado di tenere unite aree
geografiche e sensibilità assai diversificate che si confrontano
nel contesto umbro.
Riteniamo dunque sia indispensabile fare in
modo che da subito le risorse messe a disposizione
dall'Assemblea legislativa siano rese effettivamente disponibili
per dare continuità ai contratti dei ricercatori in attesa di
una definitiva stabilizzazione".
"Ci auguriamo quindi - conclude la capogruppo Meloni - che
tutte istituzioni regionali lavorino di concerto per individuare
a breve soluzioni effettivamente praticabili affinché non si
disperda, per un fatto meramente burocratico e contrattuale,
questo straordinario patrimonio di competenze, di studi e
ricerche sull'Umbria".
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