Aperto a Perugia, e subito rinviato, il processo per rivelazione di segreto d'ufficio che vede imputati l'ex magistrato romano Stefano Rocco Fava e l'ex consigliere del Csm Luca Palamara. Presenti in aula i due imputati.
La Corte, dopo aver dato il consenso a riprese audio e video del procedimento, ha rinviato l'udienza al 2 febbraio prossimo quando si pronuncerà sulla richiesta delle difese di escludere dalle parti civili Cittadinanzattiva e il procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo.
Secondo l'avvocato Luigi Castaldi, che insieme al collega Luigi Panella, difende Fava, "per Cittadinanza attiva manca l'essenzialità nel perseguimento dello scopo" mentre per Ielo "non si ravvisano i presupposti affinché sia riconosciuto come persona offesa relativamente alle ipotesi di accusa formulate".
Alla richiesta su Cittadinanza attiva si è associata anche la difesa di Palamara, rappresenta dagli avvocati Roberto Rampioni e Benedetto Buratti.
Palamara e Fava hanno sempre sostenuto la correttezza del loro operato.
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