Giunto a termine, dopo oltre
sei mesi di lavoro, il restauro di otto dipinti su tela
provenienti dalla chiesa di Sant'Agostino di Narni.
Si tratta di una grande pala d'altare del 18/o secolo con
Crocifisso tra le Sante Rita e Chiara da Montefalco, e di altri
quadri più piccoli con Santo Stefano (del 19/o secolo), i Santi
Ignazio da Loyola, Carlo Borromeo, Giuliana Falconeri, Antonio
da Padova e Francesco Saverio, anch'essi del XVIII secolo.
Risale invece al tardo 15/o secolo un piccolo dipinto con
Vescovo, probabilmente proprio Sant'Agostino.
L'intervento, particolarmente impegnativo dato il cattivo
stato di conservazione dei quadri, ha previsto una approfondita
pulitura della pellicola pittorica, foderatura del supporto con
sostituzione degli originali telai lignei gravemente
deteriorati, stuccatura e, per tre delle otto opere, anche la
reintegrazione pittorica. Tra le tele, oltre alla pala di Santa
Rita e Chiara, che spicca per dimensioni e qualità pittorica e
che sarà presto restituita al suo altare in stucco, si distingue
il quadro di Santo Stefano, che conserva ancora la sua cornice
originale, sul quale è stato riportato in luce lo stemma del suo
committente, una colomba bianca su tre monti con un ramoscello
di ulivo nel becco, appartenente a Giuseppe Maria Gallicari,
vescovo di Narni dal 1842 al 1858.
Il recupero delle otto opere, eseguito dall'esperto
restauratore Simone Deturres nel suo laboratorio di Narni, è
stato reso possibile grazie al contributo economico della
Fondazione Carit erogato su richiesta di don Sergio Rossini, con
partecipazione alla spesa da parte della parrocchia dei Santi
Giovenale e Cassio di Narni e con l'alta sorveglianza dei lavori
da parte della dottoressa Stefania Furelli della Soprintendenza
di Perugia.
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