(RIPETIZIONE
CON TITOLO CORRETTO)
Ha creato una linea di piatti inspirati a Raffaello e
caratterizzati da una "pennellata d'oro" la cooperativa
Ceramiche noi di Città di Castello, azienda rilevata dai
dipendenti ricorrendo anche ai loro trattamenti di fine
rapporto. Lo hanno fatto in concomitanza con la mostra dedicata
al maestro che si è da poco conclusa alla pinacoteca tifernate.
"Una pennellata - spiegano Marco Brozzi presidente della
Cooperativa e Lorenzo Giornelli, capo del settore commerciale in
una loro nota - perché appunto l'emblema di ogni artista è l'oro
che spesso usava nelle sue opere, tutto questo passato sopra una
base di Ingobbio alla Castellana, una antica tecnica nata
proprio nella nostra città che consiste nel dare un fondo di
'terra liquida' spennellato a mano alle creazioni che quindi
vanno a ricordare qualcosa di antico e prezioso".
"Quasi tre anni fa - ricorda Brozzi in una nota dell'azienda -
non sapevamo cosa avremmo fatto del nostro lavoro, se ne avremmo
avuto ancora uno soprattutto in vista dello spettro della
delocalizzazione in Armenia che ci era stata comunicata dalla
precedente proprietà: oggi invece siamo qui a poter raccontare
con orgoglio di aver accostato il nostro marchio anche in
Pinacoteca tra i grandissimi dell'arte rinascimentale".
Dopo il deposito del brevetto per un piatto antibatterico e la
grande ripresa del lavoro, riconoscimenti per Ceramiche noi sono
arrivati al Festival di Cannes e alla serata di beneficenza
delle Nazioni Unite. Siglati poi importanti accordi commerciali
ed è arrivato un premio dall'università Luiss Guido Carli.
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