Toccante cerimonia di consegna
delle "Medaglie d'onore" conferite dal presidente della
Repubblica ad undici cittadini della provincia di Perugia, quali
"deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro
coatto per l'economia di guerra".
In occasione della Giornata della memoria, nel salone Bruschi
della Prefettura di Perugia, il prefetto Armando Gradone ha
consegnato l'onorificenza - insieme ai sindaci dei rispettivi
territori di provenienza - a figli o nipoti di coloro che la
deportazione l'avevano vissuta in prima persona.
"Sofferenze e dolore che per molti anni non hanno trovato voce -
ha detto Gradone, secondo quanto riferisce la Provincia -, non
c'era un vocabolario per descrivere quello che era successo.
Solamente a partire da Primo Levi le atrocità vissute si sono
tradotte in pensieri libri, opere letterarie. C'era una sorta di
rifiuto nel raccontare".
Per la Provincia di Perugia era presente la sua presidente,
Stefania Proietti che ha portato un un saluto 'commosso'.
"Questa circostanza della Memoria - sono state le sue parole -
ci riporta ad una pagina nera della storia con milioni di
vittime dalle sofferenze impronunciabili. Pagina nera che
schiaffeggia le nostre coscienze, che non ci può lasciare
indifferenti, ma che apre luci di speranza grazie all'eroismo
dei Giusti. La Provincia di Perugia - ha tenuto a sottolineare
la Presidente - nel proprio Statuto ha messo nero su bianco il
dovere di portare avanti gli ideali della pace anche con gesti
simbolo come la 'Marcia' di Aldo Capitini che unisce
simbolicamente i due territori di pace Perugia-Assisi".
Le "Medaglie d'onore" sono state conferite a: Carlo Rossi (Città
di Castello), Terzilio Floridi (Umbertide), Manlio Fiordi
(Assisi), Franco Forti (Cerreto di Spoleto), Giuseppe Baldinelli
(Gubbio), Raniero Giacchè (Ripa), Oreste Pierini (Pietralunga),
Nello Antonini (Spello), Oreste Tomassi (Montecastello di
Vibio), Vilson Zuccini (Tuoro sul Trasimeno) e Alfredo Ricci
(Montone).
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