"Auguro alla città di Perugia che,
finalmente superate, a Dio piacendo, l'attuale crisi pandemica e
le sue ricadute sociali, possa proseguire il cammino con un
rinnovato vigore, nella concordia e nella prosperità": è stata
una sorta di commiato, quasi al termine del suo mandato alla
guida dell'archidiocesi, l'omelia pronunciata dall'arcivescovo
di Perugia, il cardinale Gualtiero Bassetti, nella solenne
celebrazione eucaristica del 29 gennaio per la festa del patrono
San Costanzo.
"Cari fratelli e sorelle - ha detto - con commozione presiedo
questa solenne liturgia eucaristica nella festa di San Costanzo
patrono della Chiesa perusino-pievese, che servo ormai da quasi
tredici anni". "Come già sapete, terminerà tra alcuni mesi il
compito che mi è stato affidato per la guida di questa Chiesa e
l'odierna celebrazione solenne per il Patrono principale
dell'Arcidiocesi è per me particolarmente toccante".
"Il mio servizio tra voi - ha osservato - si è ridotto in questi
ultimi cinque anni, a causa del compito che mi è stato affidato
alla guida della Conferenza episcopale italiana. Il Signore sa
quanto avrei desiderato dedicare tutto il mio tempo, tutte le
mie energie a questa nostra Chiesa". "Il Buon Pastore - ha
aggiunto, fra l'altro, commentando il Vangelo - dà la vita per
il suo popolo, per tutto il popolo, perché lo vede e lo
considera con occhi di padre e di madre. Devo però riconoscere
che, per i miei limiti, non sono riuscito in questi anni ad
imitarlo come avrei dovuto. Cari fratelli e sorelle, mosso da
questi sentimenti, e avendo conclusa da qualche anno la visita
pastorale, ci apprestiamo ora a vivere il cammino sinodale uniti
a Papa Francesco e alla Chiesa universale. Il tempo che ci
separa dal prossimo Giubileo del 2025 sarà caratterizzato da un
personale impegno di conversione e, a livello comunitario, di
nuova evangelizzazione.
Carissimi, con cuore di padre vi affido all'intercessione del
vescovo Costanzo, fondatore di questa Chiesa che ho tanto amato
e che porterò sempre nel cuore, lasciandovi il messaggio della
sua stessa testimonianza".
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