La "resistenza" ucraina è anche in
una trentina di bandiere gialloblù, cucite nella taverna al
piano interrato di una palazzina appena fuori il centro storico
di Foligno che l'ANSA ha visitato. In vista della manifestazione
contro la guerra di stamani, organizzata nella città umbra da
una serie di associazioni, nel pomeriggio di venerdì alcune
signore ucraine - da circa 20 anni in Italia - si sono date
appuntamento per confezionare decine di bandiere da sventolare
in nome della pace. Una lampada illumina il piano della macchina
da cucire, l'ago e il filo corrono veloce sui bordi delle due
stoffe. Li uniscono, mentre il loro Paese si sta sfaldando sotto
i colpi dell'Esercito russo. La guerra, queste donne venute
dall'Est in cerca di una vita migliore, la vivono attraverso i
messaggi che ricevono su whatsapp, le telefonate che arrivano a
raffica da amici e parenti rimasti in Ucraina e leggendo le
notizie dei siti ucraini, oltre che italiani. Cuciono e stirano
bandiere con gli occhi pieni di lacrime e il dolore nel cuore.
Ricordano il loro passato, di quando vivevano in Ucraina. Le
foto e i video delle zone in cui sono nate e cresciute oggi sono
scenari di una tragedia immane che fino a qualche giorno fa non
era nemmeno immaginabile. Ogni tanto parlano nella loro lingua,
soprattutto quando hanno da raccontarsi di rifugi e strategie
che i loro parenti stanno adottando per sfuggire ai
bombardamenti. È notte fonda quando le bandiere sono tutte
cucite. È ora di andare a riposare, ma la preoccupazione e
l'ansia prevalgono sul sonno.
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