Il gruppo Arvedi ha predisposto per
Ast "un programma di interventi urgenti" e condotto uno "studio
per nuovi investimenti", che saranno "pari almeno al costo
d'acquisto degli asset", stimato in circa 700 milioni di euro: a
dirlo, in merito al piano industriale dell'acciaieria di Terni,
è il presidente dello stesso gruppo, Giovanni Arvedi, in
un'intervista pubblicata oggi dal Sole 24 Ore.
In totale tra acquisto e investimenti, l'intera operazione
vale circa 1,5 miliardi di euro.
Il piano, spiega Arvedi, "punterà sull'aumento produttivo e di
capacità di finitura", inoltre priorità sarà data alla
"decarbonizzazione con idrogeno verde". "Presto" sarà inoltre
presentato alle istituzioni il piano ambientale, che, sempre
secondo Arvedi, "migliorerà tutela ambientale, sostenibilità e
continuità aziendale". Il piano sociale sarà invece discusso con
i sindacati.
Tra le "priorità" del gruppo anche il ritorno al lamierino
magnetico, produzione dismessa in Ast tra il 2004 e il 2005, e
la sua crescita trainata dall'auto elettrica. "L'obiettivo -
spiega Arvedi - è produrne almeno 200 mila tonnellate, sia a
grani orientati che non orientati". Volume che "in futuro potrà
raddoppiare".
"Ast - conclude Arvedi parlando dell'acciaieria ternana - deve
tornare competitiva, è una condizione primaria. Per noi è uno
stand alone business e deve ritrovare competitività".
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