"Purtroppo c'è ancora
male nel mondo, sia vicino che lontano, anche se oggi non c'è
vera lontananza e arriva tutto in tempo reale. Succedono cose
allucinanti, che bisogna seguire, capire, non tacere e
protestare. La guerra non è mai lontana": da Assisi Edith Bruck,
scrittrice ungherese naturalizzata italiana e sopravvissuta,
quando aveva 13 anni, a sei campi di concentramento, lancia il
suo appello per la pace. Ai giovani, ha raccontato anche come
sia importante mobilitarsi, perché ciò sembra lontano, come il
conflitto tra Russia e Ucraina, non è lontano da noi. "Non
tacete: bisogna assolutamente protestare perché è in gioco il
vostro futuro, il futuro dell'Europa, la vostra vita. E Assisi,
che ha salvato tanti ebrei facendo la cosa più umana giusta che
si possa fare, potrebbe ancora essere un esempio in tal senso.
Scendete in piazza e protestate" ha detto.
Bruck nella città di San Francesco è stata protagonista di un
doppio appuntamento per la Giornata europea dei Giusti.
L'iniziativa è stata organizzata dal Museo della Memoria,
Assisi 1943-1944 realizzato dalla fondazione diocesana Opera
Casa Papa Giovanni e dal Comune, con il patrocinio della
Provincia di Perugia.
Al teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli Bruck
intervistata da Simona Sala, direttore del Tg3 e da Marina
Rosati, responsabile del Museo della Memoria, ha raccontato la
sua storia di donna, deportata e sopravvissuta a circa mille
studenti di numerose scuole umbre.
Nel pomeriggio, nella sala della Conciliazione del palazzo
comunale, Edith Bruck è stata accolta dal sindaco, Stefania
Proietti, come cittadina onoraria di Assisi.
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