"Il presidente
del Consiglio Mario Draghi, che abita nella nostra città, si
faccia mediatore di pace e convinca Putin a mettere fine a
questa guerra senza senso". A chiederlo, parlando all'ANSA, sono
Tania Yarmoshyk e Yaryna Bulachok, due cittadine ucraine che
vivono da oltre 20 anni a Città della Pieve, il borgo umbro
scelto dal premier come residenza quando libero da impegni
istituzionali. "Gli chiediamo - aggiungono - che si faccia
tramite tra un popolo pacifista e uno, quello russo, che siamo
convinte voglia anch'esso la pace".
"Bisogna mettere fine a questi morti inutili - dicono Tania e
Yarina -, è per questo che chiediamo al presidente del Consiglio
di provare a far ragionare Putin, perché nel nostro Paese
saranno morendo innocenti, compresi bambini che con queste
Guerra non c'entrano niente". Le due donne non si dicono
sorprese dalla solidarietà che l'Ucraina sta ricevendo
dall'Italia e dal mondo. "In segno di ringraziamento verso il
popolo italiano, verso il governo - aggiungono - avremmo il
desiderio di regalare, se possibile, la nostra bandiera al
presidente Draghi".
Intanto stanno vivendo ore di angoscia per i parenti che
hanno in Ucraina: "Siamo costantemente in contatto con loro -
dicono -, ma da un momento all'altro lì può accadere di tutto".
E si dicono "preoccupate per i cordoni umanitari. Non vorremmo
che la gente in fuga venga colpita - concludono - come accadde
nella rivoluzione del 2014".
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