"Siete i benvenuti a Spoleto. La
nostra comunità sta facendo tutto il necessario per non farvi
mancare nulla". Con queste parole il sindaco Andrea Sisti ha
salutato i 30 cittadini ucraini arrivati in città nei giorni
scorsi e ospitati in abitazioni messe a disposizione dagli
spoletini che hanno risposto subito all'appello lanciato dalla
Rete solidale, con Comune e Caritas in testa.
Una serie di incontri che il sindaco e il direttore della
Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, don Edoardo Rossi, hanno
organizzato per dare ufficialmente il benvenuto ai nuclei
familiari arrivati a Spoleto dopo essere fuggiti dalla guerra.
Trenta persone, di cui circa la metà minorenni fra i tre ed i 16
anni, provenienti da Kiev, Leopoli, Vinnicya, che hanno
affrontato un lunghissimo viaggio per arrivare in città,
lasciando in Ucraina in alcuni casi i genitori, in altri il
marito e il padre. Dei sette nuclei familiari solo uno è
composto da padre, madre e figli. Negli altri gli uomini non ci
sono, solo bambini con mamme e nonne.
Si sta già lavorando - riferisce il Comune - per garantire
quanto prima l'ingresso a scuola dei minori, anche attraverso
l'impiego di mediatori culturali per la comprensione della
lingua.
"C'è una gara di solidarietà che riempie il cuore - ha spiegato
il sindaco Sisti - Stiamo affrontando questa emergenza a livello
di comunità, tutti stanno contribuendo come possono e questa è
la risposta migliore che possiamo dare alla brutalità e
all'insensatezza della guerra. Spoleto è una città generosa,
pronta a tendere una mano a chi ha bisogno di aiuto: è un
orgoglio esserne il primo cittadino".
Per segnalare la disponibilità di un'abitazione è possibile
contattare la Caritas diocesana al numero 328 161 5213, mentre
il Centro di raccolta della Caritas presso la ex chiesa
parrocchiale di San Nicolò (via Ambrosoli) è aperto dal lunedì
alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
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