Una popolazione che continua ad
aumentare anche se a rilento. E' quella delle start up
innovative che in Umbria dimostra, negli ultimi tre mesi del
2021, uno stato di discreta salute con un numero di imprese
iscritte alla sezione speciale del Registro imprese della Camera
di commercio sostanzialmente invariato rispetto all'inizio
dell'anno (229 unità al 31 dicembre a fronte delle 201 al I
trimestre dell'anno).
Le start up registrate in Umbria incidono per l'1,6% sul totale
nazionale e rappresentano il 4,6% del totale delle nuove società
di capitali registrate in regione. Un'incidenza percentuale,
rapportata al resto del Paese, elevata, che colloca l'Umbria al
quarto posto in Italia dopo Trentino Alto Adige, Lombardia e
Friuli Venezia Giulia. E' uno degli aspetti che emerge
dall'ultimo Report di monitoraggio trimestrale, realizzato da
Mise, InfoCamere, con il supporto delle Camere di commercio.
Perugia - sottolinea l'ente camerale umbro - resta tra le prime
20 province per numero (in valore assoluto) di start up
innovative. Nel capoluogo operano infatti 166 start up , l'1,8%
del totale nazionale.
"I paramentri che misurano il livello di innovazione dei sistemi
imprenditoriali tradizionalmente non collocano l'Umbria ai primi
posti - osserva il presidente della Camera di commercio
dell'Umbria, Giorgio Mencaroni - tuttavia le analisi che
svolgiamo come sistema camerale sull'andamento delle start up ci
fanno ben sperare. Il sistema appare infatti in "discreta
salute" anche in considerazione dell'alto numero di start up
nate in
regione rispetto al totale delle nuove socità di capitali. Le
start up innovative sono imprese, ad alto contenuto tecnologico,
con forti potenzialità di crescita sostenibile e per questo
possono essere uno dei tasselli importanti per trainare la
ripresa economica".
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