Sono stati individuati e
denunciati dai carabinieri forestali cinque presunti
responsabili degli incendi, boschivi e non, che si sono
verificati nelle ultime settimane in Umbria, anche a causa della
siccità. Per i restanti, sono ancora in corso le indagini. La
causa principale d'innesco è stata quella delle bruciature delle
potature vegetali.
Complessivamente nel mese di marzo sono stati registrati 22
incendi di rilievo; in totale sono bruciati oltre 80 ettari di
territorio: circa la metà delle aree percorse dal fuoco ha
riguardato tre eventi: località Ancaiano di Spoleto, località
Sostino di Foligno e località Burano di Gubbio.
L'estensione e la pericolosità degli eventi ha richiesto in
cinque casi l'intervento aereo per poter spegnere il fuoco.
Da subito i carabinieri forestali hanno avviato l'attività di
repertazione necessaria a risalire alle cause degli incendi e a
individuare eventuali responsabilità. Sono stati due gli eventi
avvenuti nei primi due mesi dell'anno e per entrambi i presunti
autori sono individuati dai militari.
In un caso, nella frazione di Cesi di Terni, l'autore era
intento a bruciare bancali di legno e materiali plastici per cui
oltre al reato di incendio gli è stato contestato anche quello
di gestione illecita di rifiuti.
Nei prossimi giorni i forestali dovranno occuparsi di
perimetrare tutte le aree percorse dal fuoco; questo lavoro
consentirà di alimentare il catasto incendi presente in ogni
Comune individuando le aree boschive dove ricadranno per legge i
vincoli: 15 anni per il cambio di destinazione, dieci anni per
la realizzazione di edifici e dieci anni per divieto di pascolo
e caccia in tutta l'area percorsa dal fuoco.
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