Unanime richiesta da parte di Fim,
Fiom e Uilm al ministero dello Sviluppo economico di convocare
un tavolo su Acciai speciali Terni, alla luce del piano
industriale da un miliardo di euro di investimenti annunciato
nei giorni scorsi dal gruppo Arvedi, nuovo proprietario del
sito.
"Serve accelerare il percorso per definire al Mise l'accordo
di programma da tempo ipotizzato attorno a questa importante
industria" sottolinea in una nota il segretario generale della
Fim Cisl, Roberto Benaglia. Secondo il quale "l'adozione di
sistemi di energie rinnovabili e dell'idrogeno, la sostenibilità
ambientale delle produzioni e la modernizzazione delle
infrastrutture, sono tutti elementi indispensabili per la
competitività dellľ'Ast" e "devono essere messi al
centro delle scelte di politica industriale del governo e degli
enti locali".
Anche il segretario della Fiom di Terni, Alessandro Rampiconi,
e quello della Cgil, Claudio Cipolla si aspettano dal Mise "una
convocazione del tavolo con tutti gli attori per definire gli
impegni di ciascuno". "Il miliardo di euro di investimenti è
vincolato ad alcuni fattori - sottolineano - come il costo e la
produzione di energia verde per supportare la totale
decarbonizzazione degli impianti e su questo il ruolo del
Governo è decisivo. Dalle istituzioni locali, invece, ci
aspettiamo soluzioni su altri fattori localizzativi a partire
dalla congestione del trasporto di merci in entrata e in uscita
dalla conca ternana, che aumenterà proporzionalmente all'aumento
della produzione".
Sulla questione interviene anche il segretario generale della
Uilm di Terni, Simone Lucchetti, anche lui chiedendo "subito" un
tavolo per la predisposizione dell'accordo di programma. "Dopo
anni di incertezza sul destino di Ast - scrive -, oggi abbiamo
una proprietà che ha dichiarato di voler investire un miliardo
di euro. Si creino le condizioni per realizzare e rendere
esigibile il piano industriale con impegni precisi e vincolanti
da parte delle amministrazioni interessate".
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