"C'è il rischio che si vada
incontro a un'estate drammatica per il lago Trasimeno. La
situazione è preoccupante, l'inverno è stato secco e poco
piovoso, e al basso livello delle acque si aggiungono i ritardi
su tutti i più importanti progetti di manutenzione, come i
dragaggi del fondale, il taglio delle piante acquatiche e il
recupero delle darsene, opere già finanziate per tre milioni di
euro che però l'Unione dei Comuni del Trasimeno non è ancora
stata in grado di far partire". Lo rileva il presidente
dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Marco Squarta (FdI),
sottolineando che potrebbero essere "persi per sempre i
contributi erogati".
"Dopo due anni di stagioni turistiche fortemente penalizzate
dalla pandemia - continua Squarta - il 2022 deve essere l'anno
della ripartenza. Sarebbe imperdonabile vanificare questa
straordinaria opportunità a causa dei ritardi accumulati nella
gestione del territorio da parte dei sindaci dell'Unione dei
Comuni. L'Unione non è in grado di gestire la delega per il
Trasimeno? Può sempre restituirla alla Regione, perché è
inaccettabile che dopo vent'anni di immobilismo di politica
regionale che aveva abbandonato a sè stesso il Trasimeno,
privandolo perfino delle manutenzioni più elementari, nel
momento in cui arrivano risorse importanti, forse irripetibili,
non ci siano strutture capaci di far partire i cantieri". "Parlo
di opere necessarie come i dragaggi e il taglio delle macrofite
- spiega Squarta - ma anche della sistemazione del porto canale
di Tuoro, di quello di Panicarola, della darsena del Borghetto,
di quella di Passignano e di quella di Castiglione del Lago,
tutti fondi messi a disposizione dal Ministero tramite il Cipe o
dalla Regione Umbria".
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