In Umbria continuano a crescere i
reati contestati in campo ambientale - passando da 632 a 696 -
che rappresentano il 2% dei reati sul totale nazionale. E'
quanto emerge dal Rapporto ecomafia 2021 di Legambiente, edito
da Edizioni Ambiente.
E se la regione Umbria appare tuttavia in fondo alla classifica
per numero di reati ambientali contestati ("fattore - osserva
Legambiente - che potrebbe anche essere legato alla capacità di
contrasto messa in campo a livello istituzionale"), la provincia
di Perugia risulta tra le prime 20 per numero di reati e tra le
prime 15, in particolare, per quelli legati al ciclo dei rifiuti
(321).
"In questo settore - spiega Legambiente - al di là dei reati
verbalizzati, si registrano ancora troppe inefficienze in
termini di governance, essendo ancora poco propensa alla
valorizzazione delle singole frazioni. Altre criticità
riguardano le frazioni gravate da schemi di responsabilità
estesa del produttore, che sfuggono al governo pubblico dei
rifiuti urbani, gravitando spesso pericolosamente in circuiti
poco trasparenti e tracciabili. Come ha dimostrato la recente
indagine sulla gestione dei pannelli fotovoltaici, che prendendo
spunto da un'azienda di Gualdo Tadino, provincia di Perugia, si
è presto diramata in mezza Italia".
"Non si deve assolutamente abbassare la guardia contro i ladri
di futuro - ha affermato Maurizio Zara, presidente di
Legambiente Umbria - a maggior ragione in un momento storico in
cui dovremo spendere ingenti risorse pubbliche previste dal
Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Gli ecoreati si
possono prevenire certamente con una maggiore efficienza e
collaborazione delle amministrazioni pubbliche di ogni livello;
occorre ad esempio facilitare e orientare i processi della nuova
economia circolare verso la legalità, prestando attenzione a
tutte le fasi delle filiere circolari, evitando che i buchi
normativi e carenze di controllo lascino spazio e offrano nuove
occasioni di business alle ecomafie. Lentezze, complicazioni
eccessive e inefficienze di chi amministra sono pericolosi
assist ai comportamenti criminali, che vanno sì repressi ma
anche prevenuti".
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