Si respira un graduale ritorno alla
normalità, dopo l'emergenza Covid, all'Ast di Terni, dove per i
circa 3 mila 500 dipendenti diretti e indiretti, come nel resto
d'Italia, non è più necessario mostrare il Green pass
all'ingresso dello stabilimento, mentre rimane, per volontà
dell'azienda, l'obbligo di indossare la mascherina, in attesa
dell'aggiornamento delle linee guida in sede ministeriale.
Una decisione, quest'ultima, che sembra trovare il favore
generalizzato dei lavoratori. "Credo che fosse giusto togliere
il Green pass perché era una restrizione inadeguata e assurda,
invece molti di noi continuano ad essere d'accordo sull'uso
della mascherina" commenta con l'ANSA, all'uscita del primo
turno di lavoro, Emanuele, addetto al movimento ferroviario. "In
molti rispettano la volontà dell'azienda - continua - perché la
paura di stare in quarantena è ancora molto alta, soprattutto
ora che non è più coperta come malattia e dunque subentrano
tanti problemi. In più essendo un'azienda a ciclo continuo, se i
casi tornassero ad aumentare l'azienda ne risentirebbe, così
come i colleghi di turno".
Di certo un'acciaieria, per le condizioni climatiche di alcuni
reparti, non è il luogo più "piacevole" dove indossare un
dispositivo di protezione delle vie respiratorie, ma la prudenza
viene ancora prima di tutto. "Da una parte è meglio proseguire
ad utilizzarla, però inizia ad essere caldo e tante volte dà
fastidio. Per questo speriamo che finisca tutto presto" commenta
Andrea, del laboratorio meccanico. "E' stressante, ma bisogna
stare ancora attenti" gli fa eco un lavoratore di Harsco-Ilserv,
la principale ditta esterna dell'acciaieria.
Non tutti però sembrano essere informati sulle ultime novità.
"Non so se c'è l'obbligo di mascherina o meno, ormai la porto
per abitudine" spiega un altro dipendente ai cancelli.
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