"Riteniamo grave che la presidente Tesei non si sia sentita in dovere di chiarire subito la vicenda ma abbia chiesto due settimane di tempo per rispondere, segno che i nostri sospetti sono più che fondati": a dirlo il consigliere regionale del Pd Tommaso Bori, vice presidente della Commissione Sanità, che nel corso della seduta dell'Assemblea legislativa ha chiesto alla presidente della Regione Donatella Tesei di riferire in Aula circa lo stato dei conti della sanità regionale e, in particolare, di smentire l'ipotesi di ripianamento della sbilancio attraverso l'utilizzo di fondi europei per le imprese e il lavoro. "Ci risulta - ha sostenuto Bori in una nota - che sia in corso una ricognizione portata avanti dagli uffici regionali su richiesta della Giunta Tesei, tesa a verificare quali risorse non spese della programmazione europea sono a disposizione. Con ciò sussisterebbe concretamente la possibilità che tali finanziamenti possano essere destinati ad altre finalità, ovvero, non allo sviluppo, ma a ripianare il buco di bilancio che è stato generato in sanità a seguito degli errori gestionali e contabili compiuti in meno di tre anni. Come è noto il sistema economico dell'Umbria non ha agganciato la ripresa e, per questo, ogni risorsa rivolta a consolidare gli investimenti e la crescita è tanto più preziosa per sostenere e rilanciare il nostro sistema economico e sociale". Per Bori "il dubbio che milioni di euro impegnati, ma non ancora spesi, stiano per essere scippati al sistema produttivo e dirottati altrove per tappare una voragine da quasi 30 milioni di euro creata in sanità" ora si fa sempre più reale. "Questa - aggiunge - sarebbe un'operazione contabile disperata, in cui si gratta il fondo del barile a danno dei cittadini. Aspetteremo il prossimo Consiglio regionale per ricevere una risposta dalla Presidente - conclude Bori - con la speranza che non sia troppo tardi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA