Evidenzia per il turismo in Umbria
una crescita sopra alla media nazionale nel 2021, in termini di
presenze-arrivi, e nel 2022 in "marcia di avvicinamento" verso i
livelli pre-Covid del 2019, il primo report di analisi
economico-territoriale realizzato da Isnart per la Camera di
commercio, in stretta collaborazione con Unioncamere. Percorso
nel quale la regione appare "decisamente avanti" rispetto alla
media italiana.
Il rapporto, reso noto dalla Camera di commercio, evidenzia
tra l'altro un aumento da 41,7 a 70,6 euro della la spesa media
giornaliera pro capite dei turisti. Il che riflette - si
sottolinea nella nota - una domanda turistica in grado di
premiare una buona offerta, dimostrandosi aperta anche a pagare
di più per un prodotto-servizio di qualità. Ma, complici i forti
aumenti dei costi subiti dagli operatori a partire dalla seconda
metà del 2021, derivanti dalla gestione delle spese resa
difficoltosa dal Covid, che ha obbligato le imprese del settore
a destinare parte del bilancio per nuove spese impreviste (ad
esempio la messa in sicurezza delle camere a livello
igienico-sanitario), e anche a causa dei maggiori esborsi
sostenuti per effetto dei maxi rincari delle materie prime, che
ha impattato fortemente su tutta la filiera dei costi, oltre
alla difficoltà della gestione delle prenotazioni a fronte di
possibili disdette causa pandemia, coniugate a una aggressività
di prezzo da parte delle piattaforme di prenotazione, il 60%
degli operatori ricettivi umbri, secondo le prime anticipazioni
raccolte sul campo, ha registrato perdite (più del 54% del dato
italiano) con meno di due operatori su dieci che hanno invece
ottenuto utili.
Non solo - si legge ancora nella nota -, ma complici le
difficoltà legate alla gestione delle prenotazioni a fronte di
possibili disdette causa Covid, oltre alle politiche aggressive
di prezzo da parte delle piattaforma di prenotazione e acquisto,
nonostante l'aumento di arrivi e presenze turistiche hanno
determinato per le imprese ricettive della regione un calo dei
ricavi 2021 del 17,7% rispetto all'anno precedente.
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