Si avvia verso la sentenza il processo di secondo grado davanti alla Corte d'appello di Perugia per le presunte irregolarità legate al rimpatrio di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, espulsa verso il Kazakhstan nel 2013 insieme alla figlia Alua e poi entrambe tornate in Italia.
Oggi sono infatti terminate le arringhe dei difensori dei sette imputati, tutti condannati in primo grado. Tra loro gli ex capi della squadra mobile e dell'ufficio immigrazione della questura di Roma, Renato Cortese e Maurizio Improta. Tutti i legali hanno chiesto l'assoluzione dei loro assistiti.
L'udienza è stata quindi rinviata al 25 maggio prossimo per le eventuali repliche. Se queste dovessero terminare in tempi brevi, la Corte entrerà in camera di consiglio per la sentenza.
Se invece gli interventi si protrarranno, per la decisione dei giudici sarà scelta un'altra data.
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