Dopo un anno di lavori, venerdì
primo luglio la Galleria Nazionale dell'Umbria, a Perugia,
riapre con un nuovo allestimento, nuovi spazi, nuove metodologie
di fruizione. Tra le altre novità, due sale interamente dedicate
al Perugino, del quale il museo conserva il maggior numero di
opere al mondo, e l'inaugurazione della sezione riservata
all'arte contemporanea con lavori di maestri umbri quali Gerardo
Dottori, Alberto Burri, Leoncillo.
Il nuovo allestimento, firmato da Daria Ripa di Meana e
Bruno Salvatici, finanziato per 5 milioni di euro dal Fondo
Sviluppo e Coesione, offre al visitatore una fruizione più
semplice e intuitiva, al servizio di un ordinamento museale
cronologico, con alcuni inserti di opere recentemente acquisite
o richiamate dai depositi. Il museo dedicherà la Sala 42 alla
generazione di artisti umbri che hanno partecipato da
protagonisti al dibattito sul contemporaneo in Italia. Il lirico
Tramonto lunare di Gerardo Dottori e il cellotex di Burri del
1971, saranno affiancati a Nero, dello stesso Burri. A
integrazione della visita, il progetto multimediale che fornirà
approfondimenti su una selezione del patrimonio esposto.
I lavori hanno permesso la creazione di un laboratorio di
restauro, di un'aula didattica e di una biblioteca di Storia
dell'arte, con quasi 30.000 volumi. Anche l'aspetto "green" non
è stato tralasciato. In assenza di visitatori le luci saranno
regolate al minimo, permettendo così un notevole risparmio
energetico.
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