Nel 2021 erano 3.996 le persone
affette da celiachia in Umbria, di queste 2.788 sono donne
mentre 1.208 uomini. Nel corso di questi ultimi anni nella
regione è aumentato di molto il numero delle persone alle quali
è stata diagnosticata la celiachia (nel 2016 erano 3.025: 2.136
donne, 889 uomini) ma, secondo le statistiche nazionali, il dato
reale è molto più alto. Sono questi alcuni dei dati emersi nel
corso del convegno "Celiachia tra presente e futuro", che si è
tenuto sabato 14 maggio nella sala della Fondazione Sant'Anna a
Perugia, organizzato dall'Associazione italiana celiachia (Aic)
Umbria con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di
Perugia.
"Sono circa 4mila i celiaci diagnosticati nella nostra regione -
ha detto il presidente di Aic Umbria, Samuele Rossi, nel corso
dell'iniziativa - ma c'è ancora molto da fare perché si stima
che circa l'1% della popolazione italiana sia celiaco. Quindi,
solo in Umbria, ce ne aspettiamo almeno 8mila. Da questo punto
di vista tutte le nostre attività come associazione vanno a
sensibilizzare la classe medica per attenzionare nei confronti
dei pazienti tutti quei sintomi che possono far sospettare una
celiachia e far emergere nuove diagnosi. Una diagnosi precoce è
fondamentale affinché il celiaco con una corretta terapia, una
dieta senza glutine, possa mantenere il suo stato di buona
salute".
Pur presente fin dai primi anni di vita, questa patologia
colpisce soprattutto le persone giovani ed adulte. Dei quasi
4mila celiaci umbri riconosciuti nel 2021, ben 2.734 hanno
un'età compresa tra i 18 e i 59 anni, 528 più di 60 anni, 284
tra i 14 ed i 17 anni, 244 tra i 10 ed i 13 anni, 161 tra i 6 e
i 9 anni e 45 tra i 6 mesi ed i 5 anni. La celiachia, oltre ad
essere considerata una malattia sociale, è anche inserita
nell'elenco delle malattie croniche e ciò dà diritto
all'esenzione dei ticket per gli esami di follow-up dopo la
diagnosi. Si ha diritto ad un'erogazione mensile gratuita di
alimenti senza glutine da ritirare nelle farmacie, pubbliche e
private, nelle parafarmacie, nei supermercati e nei negozi
specializzati, fino al raggiungimento di un tetto di spesa
mensile che varia a seconda dell'età e del sesso (dai 56 euro ai
124 euro).
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