Sarà Germaine Acogny, - "madre
della danza africana contemporanea" e Leone d'oro alla carriera
alla Biennale del 2021 - ad aprire la sezione danza del 65/o
Festival di Spoleto, con la sua rilettura del celebre Sacre du
printemps di Pina Bausch, per la prima volta interpretato da una
compagnia di danzatori africani. Le Sacre va in scena, dal 24 al
27 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti (anziché al Teatro
Romano, come annunciato in precedenza), in un programma in due
parti che comprende common ground[s], nuovo lavoro ideato,
interpretato da Acogny insieme a Malou Airaudo. Lo spettacolo è
prodotto da Pina Bausch Foundation, École des Sables e Sadler's
Wells, il Festival dei Due Mondi è tra i co-produttori.
La programmazione di "Spoleto 65" raccoglie alcune delle
proposte più interessanti di coreografe e coreografi
internazionali della nuova generazione. Il belga Alexander
Vantournhout, fondatore della compagnia Not standing e formatosi
studiando giocoleria e danza contemporanea, porta in scena
Through the Grapevine (25-26 giugno, Teatro Romano). Circo
contemporaneo e danza si intrecciano in Tentative approaches to
a point of suspension (2-3 luglio, San Nicolò, Meeting Point,
Chiesa di Sant'Agata), serie di cinque performance di Yoann
Bourgeois, acrobata francese.
La coreografa argentina Ayelen Parolin presenta Weg (1-3
luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), vertiginoso esercizio
ispirato alla dinamica dei movimenti collettivi. Con Toná (8-10
luglio, Auditorium della Stella) Luz Arcas - coreografa e
danzatrice fondatrice della compagnia La Phármaco - presenta
uno dei lavori più introspettivi della sua carriera.
La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto s'inaugura
venerdì 24 giugno alle ore 19.30 in Piazza Duomo con il concerto
della Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer.
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