Una finalità assistenziale e di
soccorso massima registrata nel settore della prevenzione, assai
più che in quello del sostegno a chi già ha subito usura. Ma al
tempo stesso la Fondazione "Umbria per la prevenzione
dell'usura" evidenzia il raggiungimento del tetto della sua
capacità di azione, se resterà immutato l'attuale ammontare dei
contributi dei soci, il personale impiegato, la tecnologia
gestionale e gli spazi disponibili. Con l'evidente necessità di
dover disporre in futuro anche di una buona rete regionale, di
sportelli e di punti di ascolto e di raccolta documenti.
Questo il quadro emerso durante l'assemblea annuale dei soci
fondatori e sostenitori benemeriti della Fondazione, che si è
chiusa con l'approvazione del rendiconto consuntivo e del
bilancio di previsione: 125 audizioni svolte e 35 pratiche
esaminate nel corso dell'ultimo anno, con impegni per circa 1,1
milioni di euro e concessioni di fideiussioni per quasi 150mila
euro.
Il presidente Fausto Cardella ha così illustrato i punti
fondamentali dell'attività: "Una situazione che da un lato ha
messo in luce la grande capacità operativa, l'utilità e la
duttilità della Fondazione, dall'altro la limitatezza delle sue
risorse, perché aumentando queste la Fondazione può essere anche
un buono strumento di intervento".
"Pienamente raggiunto", secondo Cardella, l'obiettivo di
facilitare l'accesso al credito, mediante l'accordo stipulato
con Gepafin, l'agenzia finanziaria della Regione Umbria, che può
garantire presso le banche i mutui che la Fondazione propone
accettando la garanzia: "Questo consentirà di ampliare la platea
dei nostri assistiti, ma anche di evitare il rischio di un
progressivo inaridimento della attività della Fondazione,
ostacolata da accordi interbancari di livello internazionale".
Per Cardella, "per rendere più efficace ed incisivo il lavoro
delle Fondazioni antiusura, sarebbe necessario rivedere la
normativa per velocizzare il flusso degli aiuti se non
aumentarne la portata".
Un "grande successo sociale" ha avuto poi anche il progetto
"caro-bollette" per il pagamento delle bollette luce-gas
aumentate a seguito dei recenti eventi internazionali, a coloro
che avevano un reddito Isee non superiore a 20mila euro.
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