"Le ultime elezioni amministrative
hanno riportato il Partito democratico ad essere prima forza in
Italia, così come in Umbria, dentro ad un quadro di grande
complessità politica": lo sottolinea Tommaso Bori, consigliere
regionale e segretario umbro del Pd. "A conferma - aggiunge -
che nella nostra regione serve un nuovo slancio e lavorare,
guardando già al futuro, alla costruzione di coalizioni plurali,
aperte e coese che superino, una volta per tutte, la logica dei
cartelli elettorali".
Per Bori "occorre inaugurare una nuova fase, aprire un vero e
proprio cantiere condiviso in cui ripensare metodi e contenuti,
così da elaborare una proposta politica all'altezza delle sfide
locali, regionali e nazionali che ci aspettano". "Programmi che
rappresentino - prosegue - una visione chiara del futuro, non
calati dall'alto, ma rappresentativi delle istanze provenienti
dalla società e dai territori. Quello che già oggi emerge
chiaramente è che il campo largo alternativo alle destre vince
quando sta insieme ed è compatto, quando lavora in modo più
unitario possibile, quando esprime candidature credibili,
competenti, coerenti con i valori che si intendono
rappresentare. Ma anche e soprattutto quando rimette al centro
il lavoro, la giustizia sociale, i giovani, l'ambiente, i
diritti civili e sociali, non lasciando solo nessuno. Ripartiamo
quindi, tutti insieme, da una visione per l'Umbria del futuro,
aprendo un laboratorio per costruire nuovi modelli di sviluppo
compatibili con la transizione ecologica e la crisi climatica, e
soprattutto, con un impegno concreto per il superamento delle
disuguaglianze in ogni loro forma, sociali ed economiche,
fortemente aggravate dalla pandemia e dalla crisi energetica ed
economica, che si consuma troppo spesso a danno delle donne e
dei più deboli.
Serve, dunque, tornare a confrontarsi e a dialogare
proficuamente con quel pezzo di società umbra che si è sentita
delusa da scelte sbagliate e costruire, insieme a tutte le forze
politiche che si riconoscono nei valori democratici e
riformisti, un'alternativa credibile che si muova dal basso.
Sarà questo - conclude Bori - il nostro impegno da subito".
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