Associazione finalizzata al
traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio, in concorso, di
"ingenti" quantitativi di eroina sono i reati contestati a
quattro nigeriani arrestati dai carabinieri in esecuzione di
un'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip
di Perugia. Ad eseguirla sono stati militari di vari reparti
della provincia con il supporto di unità cinofile della guardia
di finanza.
Secondo l'accusa i quattro nigeriani apparterrebbero a
un'associazione finalizzata al traffico di eroina destinata ad
essere commercializzata nel capoluogo e in provincia. Presunto
vertice del sodalizio - ritengono gli inquirenti -, un nigeriano
di 44 anni. Dalle indagini è emerso come chiunque entrava in
contatto con lui, anche se di altre nazionalità, mostrava grande
deferenza e rispetto, definendolo enfaticamente "padrone della
città" e "il più grande di tutti gli spacciatori".
Il sodalizio nel tempo sarebbe riuscito a far giungere ingenti
quantità di eroina a Perugia, dove veniva stoccata e
confezionata, per poi essere venduta all'ingrosso ad altri
soggetti che facevano giungere la droga, dopo più passaggi, alle
piazze di spaccio cittadine.
I carabinieri, lo scorso 13 aprile, avevano già arrestato uno
degli indagati, trovato in possesso di una valigia contenente
nove chili di eroina suddivisa in panetti e ovuli, nonché di
86.300 euro in banconote suddivise in mazzette, nascoste in
un'abitazione di Fontivegge.
Secondo gli investigatori l'eroina, di primissima qualità, una
volta tagliata e suddivisa in dosi, avrebbe sfiorato su strada
il valore di mezzo milione di euro.
Dalle indagini, inoltre, è emersa anche un'attività di usura
svolta da due degli arrestati, anche grazie alla complicità di
un italiano, destinatario di un provvedimento di perquisizione.
In particolare sono stati documentati alcuni prestiti di denaro
a tassi del 10% mensile e 120% su base annua.
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