Dopo la siccità la grandine,
accompagnata da vento forte e pioggia violenta, ha danneggiato
ortaggi, frutteti, campi di girasole, olivi, erba medica e in
alcuni casi il tabacco e vigneti dell'Umbria. A tracciare il
quadro è la Coldiretti spiegando che il maltempo ha interessato
a macchia di leopardo diverse zone dell'Umbria, in particolare
tra il ternano e lo spoletino, anche se i fenomeni hanno
interessato anche Norcia, l'eugubino e il folignate.
Secondo l'organizzazione degli agricoltori, la forte
perturbazione ha colpito "pesantemente" soprattutto nelle
campagne di Acquasparta e Casteltodino di Montecastrilli, nonché
diverse zone di Spoleto e Terni.
Coldiretti spiega che pomodori, zucchine, fagiolini, cetrioli,
peperoni, sono stati "letteralmente mitragliati dalla grandine",
come conferma Serena Cappuccino dell'azienda agricola biologica
"I frutti di Spoleto". Ad essere danneggiati sono stati pure gli
olivi e gli alberi da frutto come melograni e prugne, mele
cotogne e albicocche.
Anche Andrea Pasqua, agricoltore di Acquasparta ha subito
danni: i campi di girasole e di erba medica sono stati
pesantemente danneggiati da grandine e vento, che ha allettato e
trinciato le piante.
"La grandine - sottolinea Albano Agabiti presidente Coldiretti
Umbria - è l'evento climatico più temuto dagli agricoltori per i
danni irreversibili che provoca ai raccolti visto che in una
manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un
anno, in una situazione in cui la siccità ha già avuto un grave
impatto sulle produzioni, con la stima per diverse colture di un
calo del 30%. Manifestazioni che, tra l'altro non cambiano lo
stato di sofferenza idrica sul territorio, colpito pesantemente
pure da diversi incendi".
"Siamo di fronte - ribadisce Mario Rossi direttore regionale
Coldiretti - alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il
moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla
tropicalizzazione di lungo periodo".
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