"La preapertura della tortora il
primo settembre rappresenta una vittoria della Lega contro la
burocrazia nazionale ed europea, finalmente prevale il
buonsenso". L'intervento è dei consiglieri regionali della Lega
Umbria, Valerio Mancini e Manuela Puletti. "Ci fa piacere -
proseguono - che l'assessore Morroni sia tornato sulle sue
scelte. Soltanto a luglio, rispondendo ad una nostra
interrogazione in Consiglio regionale, l'assessore aveva
spiegato i motivi per cui la Regione Umbria non intendeva
inserire la tortora in preapertura, né per il momento prevedere
deroghe. A distanza di un mese è stato reso possibile ciò che
sembrava impossibile, segno di come, con il giusto impegno, le
cose si possano cambiare malgrado i paletti messi dall'Europa
attraverso il 'Piano di gestione nazionale della tortora
selvatica'. Lo stesso impegno nel superare cavilli burocratici
imposti dall'alto sarebbe auspicabile, come richiesto a più
riprese dalla Lega e dalle associazioni venatorie, per
consentire la caccia alle specie in deroga come lo storno,
responsabile di gravi danni all'agricoltura, in particolar modo
vigneti e oliveti, alla tortora dal collare e alla colomba
torraiola, in modo da permettere un'attività venatoria a
vantaggio degli stessi agricoltori".
"Siamo soddisfatti di questa piccola vittoria della preapertura
alla tortora - ribadiscono i leghisti - seppur ancora esigua nei
numeri, considerando che come previsto dal Piano nazionale, il
carniere è di 5 tortore a cacciatore, per un limite complessivo
per l'Umbria di 2.971 esemplari".
"Nel ribadire la necessità di una costante programmazione -
aggiungono, fra l'altro, Mancini e Puletti - al fine di evitare
situazioni di disservizio a cacciatori e non come la questione
PagoPA, o le criticità già segnalateci sulla istituzione di 17
nuove Aree di rispetto temporaneo (Art) nel territorio dell'Atc
Pg 1 - concludono Mancini e Puletti - chiediamo alla Giunta più
considerazione del mondo venatorio. Sulle due questioni, come
Lega, depositeremo un'interrogazione all'assessore Morroni per
comprendere le ragioni di tali criticità".
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