"Cinquecento euro a famiglia per
superare il caro bollette. Non è utopia ma è quello che sarebbe
possibile fare se la politica regionale si impegnasse a tassare
gli extra profitti delle grandi multinazionali": è la posizione
del Movimento 5 Stelle su caro energia e risorse
dell'idroelettrico. Posizione illustrata in una conferenza
stampa a Terni. Presenti il consigliere regionale e coordinatore
del M5s Umbria, Thomas De Luca, quello comunale Luca Simonetti e
il consigliere comunale e provinciale Federico Pasculli,
candidato nel collegio uninominale del Senato.
"Basterebbe riprodurre in Umbria - ha sostenuto il M5s -
quanto già avvenuto in altre regioni come la Basilicata, dove i
residenti pagheranno bollette del gas irrisorie grazie al
contributo di chi ha le concessioni per le estrazioni di
idrocarburi. Durante la crisi energetica del secolo riteniamo
doveroso che chi governa la Regione faccia il possibile per
proteggere i cittadini dall'aumento delle tariffe, piuttosto che
lanciare accorati appelli al Governo che lasciano il tempo che
trovano. Questo sarà possibile solamente approvando
immediatamente la legge regionale sulla concessione dei grandi
impianti di derivazione idroelettrica che da marzo è scomparsa
nei meandri del palazzo della Regione Umbria".
Per il Movimento "il polo idroelettrico di Terni può generare
energia per oltre 500 mila famiglie". "Ad oggi - ha aggiunto -
esiste un fondo di circa 24 milioni di euro per sostenere
eventualmente i rischi che accompagnano il contenzioso che Erg
aveva aperto con Regione Umbria dopo il raddoppio dei canoni
idroelettrici nel 2015. Risorse che a breve potrebbero essere
sbloccate. Inoltre, votando la legge già disposta dall'assessore
Morroni, sarebbe possibile monetizzare altri 27 milioni di euro.
Questa quota di energia, secondo i calcoli che furono fatti dai
tecnici della Regione con un costo dell'energia di 50 €/MWh, si
può indicativamente stimare con un valore dell'energia da
fornire gratuitamente, o da monetizzare, pari a circa 2,7
milioni di euro".
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