Il mondo olivicolo in Umbria "è in
affanno". Alla siccità che ha caratterizzato giugno, luglio e
agosto, alla conseguente "forte riduzione" della produzione, si
unisce ora il rischio "evidente" di infestazione delle olive da
parte della Mosca olearia. A lanciare l'allarme è
Confagricoltura Umbria. Secondo cui queste preoccupazioni si
uniscono alla difficoltà di reperire forza lavoro da impiegare
nella raccolta, al timore per i rincari dei costi dell'energia,
al lievitare di quelli del vetro per il confezionamento, che
porta anche all'indisponibilità di prodotto, fino al non poter
definire un mini-bilancio di previsione con il costo per le
spese di molitura per i frantoiani che lavorano conto terzi, che
tocca l'80% dell'olivicoltura umbra.
"La quotidianità ci offre un costante allarme - spiega Marco
Viola, presidente della sezione olivicola Confagricoltura Umbria
- i nostri associati non riescono a immaginare quale possibile
strategia si possa adottare. Noi però dobbiamo dare risposte
concrete, anche se l'evidenza dei fatti si scontra
irrimediabilmente con una situazione complessiva del sistema
olivicolo della nostra regione in grande difficoltà. L'età degli
oliveti che in gran parte popolano la nostra regione non è più
in linea con un progetto che guarda al futuro. Per questo non
possiamo imputare il calo della produzione solo alla
straordinarietà degli eventi meteorologici che ogni anno
dobbiamo affrontare, è proprio un deficit strutturale,
imputabile alla marginalità delle coltivazioni, ma anche
all'abbandono".
"Siamo molto preoccupati per lo stato attuale delle cose e di
come manchino segnali di sviluppo" sottolinea Fabio Rossi,
presidente di Confagricoltura Umbria. Come Associazione -
aggiunge - dobbiamo guardare avanti, la crisi energetica e i
costi insostenibili, possono dare il colpo di grazia a un
settore che lamenta un vero e proprio deficit strutturale che
impedisce a chi vuole o può, di lavorare meglio; è l'oliveto
umbro che ha bisogno di aiuto. Confidiamo in una celere
applicazione del Progetto speciale per il settore olivicolo
oleario, avviato dalla Regione da oltre tre anni, per non
perdere anche l'ultima annata".
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