"I primi d'Italia non li ferma
nessuno, nemmeno le condizioni meteo. Venerdì abbiamo registrato
grande affluenza di pubblico, nonostante le notizie che davano
devastazioni e bombe d'acqua, abbiamo fatto tutto il programma
escluso il concerto che abbiamo rimandato a sabato. Soddisfatti
tutti i gestori dei villaggi, sabato ancora un'altra 'vittoria':
la città piena con file ai villaggi. Domenica andiamo alla
chiusura con il botto". Così Aldo Amoni, presidente di Epta
Confommercio commenta l'andamento della 23/a edizione del
festival nazionale dedicato ai primi piatti che si chiude
domenica 2 ottobre.
Venerdì 30 settembre il festival ha proposto un convegno
nazionale, il "G20 della pasta", dal quale è emerso un grido
d'allarme: l'Italia rischia di perdere la leadership della
pasta. La crisi di reperimento delle materie prime e l'aumento
dei costi energetici sono alcune degli elementi che preoccupano
il settore.
Secondo i pastifici presenti a Foligno è indispensabile
procedere a una campagna che valorizzi il made in Italy e dare
avvio alla formazione con una campagna di alfabetizzazione nelle
scuole e tra i consumatori per migliorare la conoscenza della
pasta dal punto di vista della qualità del prodotto. Ancora, si
chiede il sostegno alla richiesta di un tetto massimo del prezzo
del gas e una politica di sburocratizzazione per favorire
l'accesso delle industrie alle fonti energetiche alternative.
I Primi d'Italia si avvia alla conclusione ma, prima di calare
il sipario, ha in serbo un'altra giornata ricca di appuntamenti,
domenica 2 ottobre: accanto agli 11 villaggi del gusto in cui si
possono assaggiare tipicità regionali, sono tante le iniziative
a cui si può prendere parte, a cominciare da cooking show e
intrattenimento sul palco di Largo Carducci, dalle 11 alle 22.
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