"La Regione intervenga
programmando una serie di investimenti strutturali in materia di
residenze universitarie, con l'obiettivo di sostenere la
crescita dei nostri atenei che sono un volano di crescita
territoriale e sociale": lo chiedono i consiglieri regionali del
Partito democratico Simona Meloni, capogruppo, e Tommaso Bori,
che è anche segretario umbro del Pd. I quali annunciano
l'intenzione di "farsi portavoce di un'esigenza espressa da
organizzazioni studentesche e sindacali, con l'obiettivo di
implementare il diritto allo studio e non far perdere importanti
opportunità ai giovani e all'Umbria".
"L'Università degli Studi di Perugia - spiegano Meloni e Bori
- è in controtendenza quanto ad andamento delle iscrizioni, che
sono in forte crescita, tanto che nell'ultimo anno è aumentata
di un terzo, arrivando quasi a quota 30mila. Con numero del
genere si è aperta dunque la questione delle strutture
dell'Adisu. Prima della pandemia, queste contavano 1.093 posti,
ma nell'ultimo periodo sono andate in corso a diverse fasi di
ristrutturazione. Lavori che procedono a rilento a causa del
contesto nazionale e internazionale con super bonus 110 per
cento, guerra in Ucraina e pandemia. Quasi 700 posti, dunque, ma
1.900 domande circa. Se consideriamo il ritorno in presenza
delle lezioni universitarie, la tendenza è quella di
un'emergenza abitativa con più di 700 persone che rischiano di
rimanere senza posto. Uno studente su due, risultato idoneo al
posto letto, non lo riceverà. Le strutture universitarie non
riescono a far fronte alla richiesta - continuano i consiglieri
regionali del Pd - e gli studenti si spostano verso i privati,
che però preferiscono non affittare a studenti, innescando la
spirale dell'aumento dei prezzi. Ecco dunque che è quanto mai
necessario un nuovo impegno della Regione, affinché si faccia
garante del diritto allo studio per tutti, in una fase complessa
e nella quale sulle famiglie italiane si stanno scaricando fin
troppi rincari".
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