"Non è un piano di efficientamento, ma un programma di smantellamento della sanità pubblica che denuncia il buco di bilancio. Il comunicato da Istituto Luce della Lega ha un coraggio e una sfrontataggine tale che dimostra quanto i consiglieri del Carroccio siano ormai fuori dalla realtà": così in una nota i consiglieri regionali Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Michele Bettarelli, Pd, Thomas De Luca, M5s, Andrea Fora, Patto civico), Donatella Porzi e Vincenzo Bianconi, Misto, in merito "alle rivendicazioni di un piano di riorganizzazione che dietro alle parole d'ordine di riqualificazione, integrazione e valorizzazione nasconde quelle di tagli e chiusure, continuando a dare la colpa del buco in sanità alle passate gestioni, che avevano invece i bilanci certificati dalla Corte dei conti, non facendo un bagno di umiltà per ammettere la dissennata gestione del periodo Covid". "La pandemia - spiegano i consiglieri di minoranza in una nota - avrebbe dovuto insegnarci che la caratteristica principale della sanità è la vicinanza al territorio. Il piano della giunta Tesei invece sacrifica questo in tutti i territori. La riorganizzazione targata Tesei e Coletto, infatti, sancisce un'uguaglianza al contrario, in cui tutti i cittadini di tutta l'Umbria saranno costretti sempre di più a rivolgersi al privato. Male infatti in tutti i territori, a partire dalla media valle, dall'orvietano, dalla valle umbra e dal narnese-amerino, ma tocca l'apice di danno nell'area del Trasimeno. Confermati tagli alle prestazioni, non si fa nulla per far fronte alle chilometriche liste d'attesa, prenotazioni di prestazioni praticamente impossibili in certe zone e per alcune prestazioni. Quindi un consiglio ai colleghi della Lega: più che rivendicare e sbandierare il provvedimento, sarebbe stato meglio insabbiarlo. Peccato che gli umbri si siano comunque resi conto dell'incapacità della giunta di gestire la sanità. E fa sorridere che ogni volta che qualcuno mette in evidenza criticità, il refrain sia quello della strumentalizzazione - concludono i consiglieri di minoranza -, quando invece parlano i fatti".
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