"Dopo la
chiusura nel 2017 dell'ospedale Beato Giacomo Villa di Città
della Pieve e la sua riconversione in Casa della salute con
Punto di primo soccorso, nelle scorse ore la Regione Umbria ha
reso noto il Piano di efficientamento e riqualificazione del
Sistema sanitario regionale in cui non vengono prese in
considerazione le necessità espresse da Città della Pieve, che
resta ufficialmente scoperta da adeguati servizi sanitari".
E' quanto afferma il sindaco di Città della Pieve, Fausto
Risini, che annuncia, di concerto agli altri sette primi
cittadini del Trasimeno, la richiesta di incontro alla
presidente Donatella Tesei, "per ridiscutere il documento", ed
una "importante manifestazione presso la Regione Umbria in nome
della tutela del diritto alla salute".
"Le razionalizzazioni sono comprensibili - afferma Risini - ma
devono essere uniformi su tutto il territorio regionale, come
uniforme deve essere l'accesso ai servizi. Invece qui si è
sancito il divario tra cittadini di seria A e di serie B, questi
ultimi costretti a lunghi viaggi della speranza, attraversando
il territorio regionale, pur di effettuare semplici visite,
figuriamoci in casi di emergenza, in cui a rischio c'è la vita
delle persone. Che poi si chiami Casa di comunità, Ospedale di
comunità o quant'altro a me non interessa, interessano i
contenuti, interessa che vi siano all'interno i servizi che
abbiamo richiesto, in considerazione dell'importante distanza e
difficoltà di raggiungimento di Perugia: posti letto (15 di
medicina e 5 di chirurgia) e il Pronto soccorso".
"Ad oggi ho ed abbiamo fatto tutto quello che potevamo per
chiedere alla Regione la restituzione del nostro ospedale",
sottolinea il sindaco. "Le politiche della Regione Umbria -
osserva - hanno deciso di non ascoltare questo territorio, di
ignorare i bisogni e le richieste di decine di migliaia di
cittadini, di non restituirci il nostro ospedale con pronto
soccorso e per giunta di declassare anche quello di Castiglione
del Lago, ultimo baluardo per l'ottenimento del Polo unico del
Trasimeno. A questo punto ci batteremo ancora più intensamente
per i nostri diritti chiedendo a tutti i nostri cittadini di
scendere in campo con noi".
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