"Dopo la batosta della campagna elettorale e la figuraccia rimediata in Umbria con Enrico Letta, credevamo che il Partito democratico locale la smettesse di speculare sulla sanità, invece abbiamo dovuto ricrederci di fronte alla notizia che gli esponenti di quella sinistra che al governo del Paese ha tagliato oltre 28 miliardi di euro alla sanità pubblica, il partito di Concorsopoli, saranno in piazza insieme a certi sindacati, che su quei tagli non hanno aperto bocca, contro il Piano di efficientamento e riqualificazione del sistema sanitario regionale varato dalla Giunta": così il segretario regionale Lega Umbria Virginio Caparvi e il capogruppo in Regione Stefano Pastorelli.
"Secondo i dati della Fondazione Gimbe - sostengono gli esponenti leghisti in una nota - i governi a guida Partito democratico, dal 2013 al 2018, con i premier Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, hanno operato tagli alla sanità pubblica per un valore di 28,1 miliardi di euro conseguenti alle manovre finanziarie e allo stanziamento di minori risorse rispetto a quelle programmate. Una vera e propria mannaia che si è abbattuta sul Paese e sull'Umbria esattamente negli anni precedenti al diffondersi di una pandemia che non ha fatto altro che mettere in luce le criticità esistenti derivanti dalla pessima gestione sanitaria del Partito democratico culminata con lo scandalo Concorsopoli. Il Pd tuttavia, sembra non aver imparato la lezione arrivata con la sconfitta alle recenti elezioni e con la figuraccia rimediata in Umbria con Enrico Letta il quale, prima si è visto negare la passerella elettorale al Residence ‘Chianelli’ e poi è stato aspramente criticato dai cittadini per aver tenuto un comizio, alla presenza di un centinaio di militanti del partito, di fronte a un luogo di sofferenza come lo sono gli ospedali. A tutto questo si somma l’atteggiamento di certi sindacati, gli stessi che sono rimasti in silenzio al cospetto dei tagli epocali dei governi Pd e ai recenti scandali giudiziari, che invece di alzare la voce per sollecitare il ministro Speranza a mantenere le promesse fatte rispetto ai finanziamenti alle Regioni per far fronte alla spesa Covid (questione sulla quale è intervenuto anche il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini del Pd), scelgono la strada della strumentalizzazione politica e scendono in piazza contro un Piano costruito per rimediare agli sprechi del passato e garantire servizi capillari e funzionali alle esigenze dei cittadini. Ancora una volta si fa della sanità il campo di battaglia politico di una sinistra incapace di ammettere gli errori del passato e di contribuire al dibattito con proposte serie e concrete. Di questa ennesima speculazione - concludono Caparvi e Pastorelli - ne risponderanno ai cittadini”.".
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