Saranno circa 2.400 le
persone precauzionalmente evacuate dalle loro case domenica
prossima a Orvieto in occasione del disinnesco del residuato
bellico della seconda guerra mondiale rinvenuto nell'alveo del
fiume Paglia.
Il punto sulle operazioni è stato fatto presso la sala
operativa della Protezione civile comunale.
L'evacuazione (prevista tra le 6 e le 8 di domenica)
interesserà parte dei residenti nei centri abitati di Orvieto
scalo e Ciconia. Entro un raggio di 826 metri dall'ordigno. "Con
la popolazione - ha detto il sindaco Roberta Tardani - abbiamo
cercato di condividere anche l'opportunità di ricevere ricovero
presso parenti e amici onde evitare di congestionare il centro
di accoglienza predisposto presso lo stadio comunale". Dove - ha
annunciato il Comune - ci sarà una tensostruttura riscaldata.
Alle operazioni saranno interessati 20 soggetti fragili: nove
verranno trasferiti con i familiari in altre abitazioni mentre i
restanti 11 tra l'ospedale e le residenze protette del
territorio.
Riguardo ai positivi al Covid, agli asintomatici e le persone
con sintomi lievi verranno messi a disposizione gli spogliatoi
riscaldati dell'antistadio "Muzi", dove è presente un'area
grigia attrezzata per eventuali necessità sanitarie con il
supporto dei medici della Usl, mentre gli i casi più gravi
potranno eventualmente andare al pronto soccorso ospedaliero.
L'area di sicurezza è stata suddivisa in settori e sono stati
previsti dei "cancelli di controllo" presidiati dalle forze
dell'ordine e dai volontari Prociv per evitare l'ingresso di
soggetti diversi da quelli preposti alle operazioni.
Il despolettamento dell'ordigno avverrà tra le 8 e le 11.
Conclusa questa fase - è stato spiegato - i cittadini evacuati
potranno far rientro nelle proprie case.
Il trasporto della bomba nel sito individuato per il
brillamento avverrà invece tra le 11 e le 14.
L'accesso all'ospedale per le emergenze verrà garantito
attraverso una viabilità alternativa interna.
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