"Mai piu' violenza! Mai piu'
guerra! Mai piu' terrorismo!''. Il solenne impegno di pace dei
rappresentanti delle religioni mondiali, concluso con queste
parole da Benedetto XVI, fece rivivere il 27 ottobre 2011 lo
''spirito di Assisi'', nella Giornata interreligiosa di dialogo
e preghiera convocata da Ratzinger nella citta' di San Francesco
a 25 anni esatti dallo storico incontro voluto da Giovanni Paolo
II. Dinanzi agli oltre 300 delegati di tutte le religioni
mondiali giunti con lui in treno ad Assisi - delle varie chiese
cristiane, ebrei musulmani, buddisti, indu', jainisti, sikh,
zoroastriani, bahai, confuciani, taoisti, scintoisti, delle
religioni tradizionali di Africa, Asia e America - il papa
ribadì con forza che appellarsi alla religione per causare
violenza, in particolare quando ''la violenza viene esercitata
dai difensori di una religione contro gli altri'', non
rappresenta ''la vera natura della religione'': ''e' invece il
suo travisamento e contribuisce alla sua distruzione''.
Quella del 2011 fu la seconda visita di papa Benedetto XVI nella
città di San Francesco: la prima risale al 17 giugno 2007,
quando proprio da Assisi papa Ratzinger lanciò un ''accorato e
pressante appello'' perche' "tacciano le armi che insanguinano
in particolare la Terra Santa, l'Iraq, il Libano e tutta la
regione mediorientale".
In quella occasione papa Benedetto definì Assisi "un luogo
dell'anima". Lo ricorda oggi la rivista San Francesco.
"Otto secoli or sono - disse fra l'atro il papa - difficilmente
la città di Assisi avrebbe potuto immaginare il ruolo che la
Provvidenza le assegnava, un ruolo che la rende oggi una città
così rinomata nel mondo, un vero 'luogo dell'anima'. A darle
questo carattere fu l'evento che qui accadde, e che le impresse
un segno indelebile. Mi riferisco alla conversione del giovane
Francesco, che dopo venticinque anni di vita mediocre e
sognatrice, improntata alla ricerca di gioie e successi mondani,
si aprì alla grazia, rientrò in se stesso e gradualmente
riconobbe in Cristo l'ideale della sua vita. Il mio
pellegrinaggio oggi in Assisi vuole richiamare alla memoria
quell'evento per riviverne il significato e la portata".
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