Nel 2023 le donazioni di sangue
sono aumentate, ma non sono ancora sufficienti a soddisfare il
fabbisogno regionale tant'è che la sanità dell'Umbria è stata
"costretta ad acquistare circa 880 sacche" fuori regione per far
fronte alle necessità. È questo, in sintesi, quanto è emerso
dalla conferenza stampa di fine anno di Avis regionale Umbria,
che si è tenuta a palazzo Donini a Perugia. Sono intervenuti il
presidente regionale dell'Avis Enrico Marconi, il presidente di
Anci Umbria Michele Toniaccini, che ha ricordato l'accordo di
collaborazione tra le due associazioni volto "a promuovere la
cultura della donazione del sangue in tutti i comuni".
Rispetto al report sangue, i dati dicono che al 30 novembre
le donazioni in Umbria sono state 35.916, 1.204 in più rispetto
alle 34.712 del 2022 (+3,47%).
"Nonostante il buon incremento di donazioni a livello
regionale - ha però rilevato il presidente regionale di Avis -
queste non sono però ancora sufficienti. Quest'anno, infatti,
c'è stato un forte recupero degli interventi operatori che erano
stato sospesi durante l'emergenza Covid e, di conseguenza,
un'impennata nella richiesta di sangue. Ciò, in alcuni momenti,
ha provocato delle criticità e la necessità di approvvigionarsi
fuori regione".
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