Tre ventunenni italiani
ritenuti responsabili a vario titolo, di tentato omicidio in
concorso nei confronti di un giovane del posto sono stati
arrestati dalla polizia di Spoleto. Secondo gli investigatori
"si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva, come
vendetta per quanto accaduto in un bowling precedentemente".
Dall'indagine è emerso che la vittima, infatti, è stata tratta
in inganno dagli indagati, pensando di partecipare ad un
incontro chiarificatore, poi trasformatosi in una violenta
aggressione fisica.
A carico dei tre è stata eseguita un'ordinanza di custodia
cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della Procura
guidata da Claudio Cicchella.
I fatti risalgono allo scorso 28 aprile e sono ritenuti la
conseguenza di una lite tra due gruppi di giovani presenti
all'interno del bowling alla quale hanno preso parte diversi
appartenenti a opposte fazioni, uno dei quali ha subito lesioni
conseguenza di un colpo con una bottiglia di vetro.
Successivamente, quando entrambi i gruppi si erano allontanati,
quest'ultimo è stato contattato telefonicamente da uno dei
presunti aggressori che, simulando un incontro chiarificatore -
ritengono gli investigatori -, gli ha dato appuntamento ai
giardini nei pressi di un istituto scolastico. Giunto sul posto
- sempre in base alla ricostruzione della polizia -, è stato
avvicinato dai tre indagati, giunti a bordo di un'auto.
Dall'indagine è emerso che mentre uno faceva da "palo", gli
altri due hanno aggredito il giovane: uno con una spranga in
metallo avrebbe colpito più volte la vittima alla testa,
infierendo anche con calci al corpo. Poi, uno dei tre giovani
aggressori l'ha minacciata con una pistola e l'ha costretta a
salire sull'auto con cui hanno raggiunto un altro luogo.
La polizia ha reso noto che nel corso del tragitto la
vittima, già ferita al capo e sanguinante, è stata ripresa con
il telefonino in uso ad uno dei tre indagati.
Giunti in altro luogo - sempre secondo gli investigatori - i tre
hanno continuato il pestaggio: la vittima è stata nuovamente
aggredita e colpita anche con il calcio della pistola al petto.
Successivamente è stata fatta risalire a bordo dell'auto e
trasportata nei pressi dell'ospedale dove è stata lasciata.
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